Come e quando fare controlli ortopedici nel cucciolo?

Come e quando fare controlli ortopedici nel cucciolo?

L'obiettivo del monitoraggio ortopedico del cucciolo è quello di:

  • valutare attentamente il suo apparato muscolo-scheletrico
  • escludere la presenza di disturbi di accrescimento che possono provocare condizioni invalidanti in futuro.

Queste condizioni solitamente diminuiscono la qualità della vita della cane e, in casi estremi, possono addirittura abbreviarne l’aspettativa.
La crescita muscolo-scheletrica del cucciolo avviene molto rapidamente. Ci sono delle differenze significative a seconda della taglia che raggiungerà da adulto.

  • Nelle razze più piccole il ritmo di crescita è molto serrato fino ai 3-4 mesi, per poi decelerare fino alla maturità scheletrica, intorno ai 9-10 mesi.

  • Nelle razze grandi e giganti queste cadenze tendono ad estendersi. La crescita è molto rapida fino ai 5-6 mesi, dopo i quali si nota un rallentamento fino al completamento della crescita, che avviene intorno ai 18-24 mesi.
Dal momento che avviene tutto così velocemente, i controlli ortopedici dovrebbero avere una cadenza mensile fino ai 4-6 mesi di età, dopo di che possono essere fissati all’occorrenza.

Con il termine ortopedia siamo spesso portati a pensare alle radiografie di articolazioni e ossa. Sebbene queste siano uno strumento di indagine fondamentale, ancora più importante è la valutazione clinica del cucciolo, e cioè osservare come sta in stazione sulle quattro zampe, come si siede, come si alza, la sua andatura, apprezzare le masse muscolari, l’allineamento dei segmenti ossei e la stabilità delle articolazioni.

Nel caso ci sia il sospetto di problemi di accrescimento, radiografie specifiche, o altre modalità diagnostiche, hanno lo scopo di confermare la presenza o meno di queste alterazioni.

Questo ci permette di agire precocemente sulla gestione del cucciolo, quando le probabilità di recupero sono massime, intervenendo ad esempio sull’intensità dell’attività motoria e lo stile di vita in generale.

In casi particolari, dopo una attenta valutazione dei pro e dei contro, possiamo prendere in considerazione l’esecuzione di interventi chirurgici correttivi per limitare lo sviluppo successivo di osteoartrite e quindi cercare di migliorare la qualità della vita futura del cane.

 

Articolo scritto dal dottor Andrea Pratesi